Catanzaro

LAMEZIA TERME. ARRESTATO PER DANNI A OSPEDALE EVADE: BLOCCATO SUBITO DOPO

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Ha danneggiato alcuni locali dell'ospedale di Lamezia Terme ed è stato posto agli arresti domiciliari dai quali è evaso poco dopo, venendo poi nuovamente arrestato. Un 22enne originario del Gambia si è presentato nell'ospedale "Giovanni Paolo II" e in evidente stato di alterazione psico-fisica, ha danneggiato porte, finestre e suppellettili, fino a quando è stato notato da un agente di Polizia libero dal servizio, che gli ha intimato di fermarsi. Il giovane ha afferrato un'asta di ferro agitandola nei confronti del poliziotto che ha chiesto rinforzi. Sul posto sono giunti i militari che hanno bloccato il giovane, arrestandolo per danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale portandolo ai domiciliari. Poche ore dopo i carabinieri lo hanno sorpreso passeggiare per le vie del centro e lo hanno nuovamente arrestato per evasione.

CATANZARO. MAGISTRATO ARRESTATO PER CORRUZIONE

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Marco Petrini, magistrato della Corte d'Appello di Catanzaro, nonché presidente della Commissione provinciale tributaria e due avvocati, uno di Lamezia Terme l'altro di Locri, sono stati arrestati dalla Guardia di finanza su disposizione della Dda di Salerno per corruzione in atti giudiziari. Insieme a Petrini sono state arrestate altre sette persone. Le indagini hanno ricostruito "una sistematica attività corruttiva" nei confronti del magistrato. Denaro contante, oggetti preziosi, altri beni e utilità, tra i quali anche prestazioni sessuali, era quanto gli indagati promettevano e consegnavano al magistrato in cambio del suo intervento "per ottenere, in processi penali, civili e in cause tributarie, sentenze favorevoli a terze persone concorrenti nel reato corruttivo. Figura centrale del sistema corruttivo era un medico in pensione ed ex dirigente dell'Azienda sanitaria di Cosenza, che secondo quanto emerso, "stipendiava" mensilmente il magistrato per garantirsi il suo asservimento e procacciava nuove occasioni di corruzione proponendo a imputati o loro parenti, decisioni favorevoli in cambio di denaro, beni o altre utilità.

CATANZARO. PAGAVA CON BANCONOTE FALSE: ARRESTATO PREGIUDICATO

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Una negoziante del centro storico di Catanzaro ha chiamato i carabinieri per segnalare un giovane, accompagnato da un altro ragazzo, che poco prima aveva acquistato un prodotto spendendo una banconota da 100 euro risultata falsa. La pattuglia ha rintracciato in poco tempo i due sospettati. Uno di loro è un 33enne proveniente dal reggino e con numerosi precedenti penali. Lo hanno perquisito e trovato in possesso di circa 350 euro in banconote da 50 e 20 euro risultati falsi. E’ stato arrestato in flagranza di reato per spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate mentre il fratello 29enne, con il ruolo di “palo” all’esterno del negozio, è stato denunciato.

CATANZARO. INDAGATI 29 CONSIGLIERI COMUNALI DEL COMUNE CAPOLUOGO

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I carabinieri hanno notificato a Palazzo De Nobili, sede del comune di Catanzaro un avviso di conclusione delle indagini a carico di 34 persone tra le quali 29 consiglieri comunali. Le accuse sono di truffa aggravata, falsità ideologica e falsità materiale commessa da pubblico ufficiale. Al centro dell’inchiesta della Procura del Capoluogo i gettoni di presenza per la partecipazione alle commissioni consiliari e per i rimborsi legati alle attività lavorative. Secondo la procura ci sarebbero falsi verbali attestanti riunioni delle commissioni, senza che gli amministratori vi abbiano preso parte o partecipandovi solo a intermittenza. Un meccanismo che avrebbe consentito a 29 consiglieri del Comune di Catanzaro di incassare in soli due mesi, da novembre a dicembre 2018 a titolo di gettone di presenza di quasi 22.000 euro. Inoltre secondo l'accusa alcuni di loro (Enrico Consolante, Sergio Costanzo, Andrea Amendola e Tommaso Brutto), assunti come dipendenti da amministratori di imprese compiacenti, alcune riferibili a familiari, avrebbero ottenuto dal Comune il rimborso per le ore sottratte al lavoro in azienda per via dei loro impegni istituzionali, ma in virtù di fittizie attività lavorative, frodando l’ente per un importo complessivo di quasi 300.000 euro.
I consiglieri comunali coinvolti:
Andrea Amendola, Antonio Angotti, Demetrio Battaglia, Gianmichele Bosco,Tommaso Brutto, Francesca Carlotta Celi, Fabio Celia, Enrico Consolante, Lorenzo Costa, Manuela Costanzo, Sergio Costanzo, Nicola Fiorita, Roberta Gallo, Francesco Gironda, Luigi Levato, Rosario Lostumbo, Filippo Mancuso, Rosario Mancuso, Giovanni Merante, Antonio Mirarchi, Libero Notarangelo, Giuseppe Pisano, Agazio Praticò, Giulia Procopi, Cristina Rotundo, Fabio Talarico, Antonio Triffiletti, Antonio Ursino ed Eugenio Riccio. Inoltre l'indagine coinvolge cinque datori di lavoro Antonio Amendola, Carmelo Coluccio, Elzibieta Musielak, Salvatore La Rosa e Sabrina Scarfone.

CORRUZIONE: INDAGATO PROCURATORE AGGIUNTO DI CATANZARO VINCENZO LUBERTO

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Il procuratore aggiunto di Catanzaro Vincenzo Luberto è indagato dai magistrati della Procura di Salerno per corruzione aggravata dal metodo mafioso. Lo scrive Il Fatto quotidiano. Secondo quanto riporta il giornale, nei confronti di Luberto i magistrati salernitani - competenti a giudicare su fatti che riguardano i loro colleghi del distretto giudiziario di Catanzaro - hanno emesso un decreto di perquisizione eseguito nei giorni scorsi. L'accusa si riferirebbe a presunti viaggi che sarebbero stati regalati al magistrato dall'ex parlamentare del Pd Ferdinando Aiello con il quale è in rapporti di amicizia e a sua volta in contatto con ambienti legati alla criminalità organizzata. Dei fatti sarebbero stati informati anche il Procuratore generale della Cassazione ed il Csm per eventuali aspetti disciplinari.

SATRIANO. DROGA ACCANTO ALLA CULLA DEL FIGLIO: ARRESTATO 39ENNE

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Custodiva la droga vicino alla culla del figlio. A Satriano, nel catanzarese, i carabinieri hanno arrestato in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti un 39enne del luogo. Prima lo hanno fermato in auto nei pressi di un negozio dopo aver notato uno scambio con un'altra persona e lo hanno trovato in possesso di 5 grammi di marijuana. Estendendo la perquisizione alla sua casa hanno trovato altri 15 grammi della stessa sostanza nella stanzetta del figlio e in cucina materiale per il confezionamento delle dosi. Convalidato l’arresto, il 39enne è stato sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di residenza.