Catanzaro

15ENNE AVEVA IN CASA 16 PIANTE DI MARIJUANA: ARRESTATO IL PADRE

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I carabinieri, nel corso di controlli, hanno fermato due giovani, di cui uno minorenne, a Vallefiorita, nel catanzarese. Sottoposti a perquisizione, il maggiorenne è stato trovato in possesso di una dose di marijuana e segnalato alla prefettura quale assuntore, il minorenne aveva con se diversi involucri per oltre 12 grammi della stessa sostanza. Estesa la perquisizione a casa del 15enne, i militari hanno rinvenuto circa 250 grammi di marijuana, 16 piante di alte circa 1.20 m, 25 grammi di semi di canapa e una bilancia. Il padre di 65 anni, che si è assunto l’appartenenza di tutto lo stupefacente rinvenuto, è stato arrestato e posto ai domiciliari.

OPERAZIONE 'ORTHUS'. COINVOLTO ANCHE EX SINDACO DI TORRE RUGGIERO: GIP NEGA ARRESTO

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Nell'inchiesta "Ortrhus" condotta dalla Dda di Catanzaro, che stamattina ha portato all'esecuzione di 15 delle 17 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip (due persone destinatarie dei provvedimenti restrittivi si trovano in Svizzera), é coinvolto anche l'ex sindaco di Torre di Ruggiero, Giuseppe Pitaro, di 55 anni, cui viene contestato il reato di concorso esterno in associazione mafiosa, ma per il quale il giudice ha rigettato la richiesta di arresto. "Ho svolto le funzioni di sindaco del Comune di Torre di Ruggiero dal 2006 al 2015 - afferma Pitaro in un comunicato - fronteggiando le varie problematiche di un piccolo borgo dell'entroterra calabrese nel pieno rispetto del principio di legalità. Apprendo ora, con profondo dispiacere, che nell'inchiesta denominata 'Orthrus' compare il mio nome, ma, al contempo, mi compiaccio che il Gip, dopo avere esaminato la mia posizione, abbia accertato e riconosciuto la mia totale estraneità ai fatti oggetto dell'indagine". "Negli anni in cui ho svolto la funzione di sindaco - dice ancora Pitaro - ho profuso il mio impegno per dare una mano ad una comunità angustiata da tante criticità vecchie e nuove e l'ho fatto attenendomi scrupolosamente alle prerogative in capo all'organo politico e senza mai travalicarle, cosi come ha accertato il Gip nel suo provvedimento. La mia biografia, assolutamente specchiata, mi porta ad apprezzare le iniziative giudiziarie di contrasto al fenomeno criminale, pur segnalando, tuttavia, l'esigenza costituzionale che siano esaminate con il dovuto rigore le singole posizioni processuali al fine di non scalfire la dignità di persone distanti anni luce da illegalità e comportamenti ripugnanti".

OPERAZIONE ANTINDRANGHETA 'ORTHUS' NEL CATANZARESE: ARRESTATI 17 AFFILIATI ALLA COSCA 'IOZZO-CHIEFARI'

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Una vasta operazione dei Carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro, con il supporto dello Squadrone eliportato Carabinieri cacciatori e dell'ottavo Nucleo elicotteri ha portato all’arresto di 17 persone accusate di appartenere o essere fiancheggiatori della cosca di 'ndrangheta 'Iozzo-Chiefari', radicata in particolare nei comuni di Torre di Ruggero e Chiaravalle Centrale. Con il provvedimento cautelare, emesso dal gip di Catanzaro su richiesta della Direzione distrettuale antimafia diretta dal procuratore Nicola Gratteri, vengono contestati i reati di associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, omicidio, estorsione e detenzione illegale di armi. Scoperto un deposito di armi in un locale a Chiaravalle Centrale che era nella disponibilità di una delle persone coinvolte nell'operazione. Vi erano custoditi alcuni mitra, tra cui due kalashnikov, pistole ed una bomba di tipo rudimentale. L'operazione é stata denominata "Ortrhus", il cane a due teste della mitologia greca, in riferimento alle due componenti familiari in cui si articola, secondo l'accusa, la cosca coinvolta negli arresti federata a quella dei Gallace di Guardavalle. L’inchiesta ha anche fatto luce sul duplice omicidio di Giuliano Cortese, di 48 anni, e della sua compagna Inna Abramovia, di 35, di nazionalità ucraina, uccisi a Chiaravalle centrale il 27 aprile 2009. L'agguato contro Cortese fu portato a termine davanti alla scuola materna dove la coppia aveva lasciato le due figlie piccole. Mentre i due si stavano allontanando a bordo di un'auto, furono affiancati da un'altra vettura dalla quale furono sparati numerosi colpi di pistola. L'operazione di oggi trae origine da un'indagine del Nucleo investigativo di Catanzaro, diretta dal procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, dagli aggiunti Vincenzo Capomolla e Vincenzo Luberto e dal pm Debora Rizza. In questi 3 anni di attività il Nucleo investigativo di Catanzaro, diretto dal procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, dagli aggiunti Vincenzo Capomolla e Vincenzo Luberto e dal pm Debora Rizza ha documentato l'operatività della cosca Iozzo-Chiefari, con particolare riferimento al territorio di Torre di Ruggiero, Chiaravalle Centrale, Cardinale e aree limitrofe. I componenti della cosca avevano la disponibilità di numerose armi, anche da guerra, e avevano generato nella popolazione locale uno stato di soggezione con conseguenti manifestazioni di omertà e accondiscendenza. In particolare il sodalizio, secondo l'accusa, controllava attività imprenditoriali e commerciali nei settori dell'edilizia, del movimento terra e del commercio all'ingrosso di legname, i subappalti connessi con la realizzazione di opere pubbliche anche di rilevante entità come la cosiddetta "Trasversale delle Serre", nonché interessi connessi con attività commerciali anche in occasione della festa patronale di uno dei paesi. Altra fonte di proventi illeciti era la gestione di una piazza di spaccio di marijuana e cocaina.